Il criterio dell’oltre ogni ragionevole dubbio consente di pronunciare sentenza di condanna a condizione che il dato probatorio acquisito lasci fuori soltanto ricostruzioni alternative costituenti eventualità remote e la cui realizzazione in concreto risulti priva del benché minimo riscontro nelle emergenze processuali. In tema di cessione di sostanze stupefacenti ciò implica che, in caso di una prospettazione alternativa del fatto, siano individuati gli elementi di conferma dell’ipotesi accusatorie della cessione e sia motivatamente esclusa la plausibilità della tesi difensiva sull’uso personale.

La Corte di Cassazione sez. VI Penale,   con sentenza n. 13155/20 depositata il 28 aprile, ha stabilito che il criterio dell’oltre ogni ragionevole dubbio consente di pronunciare sentenza di condanna a condizione che il dato probatorio acquisito lasci fuori soltanto ricostruzioni alternative costituenti eventualità remote e la cui realizzazione in concreto risulti priva del benché minimo riscontro nelle emergenze processuali. In tema di cessione di sostanze stupefacenti ciò implica che, in caso di una prospettazione alternativa del fatto, siano individuati gli elementi di conferma dell’ipotesi accusatorie della cessione e sia motivatamente esclusa la plausibilità della tesi difensiva sull’uso personale.

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